martedì 28 gennaio 2014

Psicologia SoStenibile: psicologia per tutti o psicologia svenduta?

Io ed alcuni amici ci siamo messi in testa che la Psicoterapia non può essere solo per chi può permettersi di pagare dai 50 ai 150 euro a seduta. Ci siamo messi in testa che la Psicoterapia può essere sostenibile.
Ma che vuol dire sostenibile? Se si fa un giro su internet, le definizioni sono numerose e non sempre condivise. Io considero sostenibile qualsiasi processo o attività che non sprechi le risorse, non le butti via e non le rovini. Considero sostenibile un'azione che si ponga la prospettiva del lungo tempo e del rispetto dell'ambiente e del contesto in cui è collocata. Considero sostenibile un'iniziativa che agisca secondo le mie tre Dee laiche: Etica, Estetica e Logica. La dea Etica guida l'azione secondo il rispetto di se stessi, degli altri con cui entro in relazione e del contesto in cui avviene l'azione. La Dea Estetica mi sussurra alle orecchie suggerimenti per fare del mio fare qualcosa di bello e sensato. La dea Logica, mi aiuta a non perdere la rotta del legame con la realtà. Questo dunque il mio Pantheon SoStenibile che mi fa scegliere di agire rispettando me stesso e il mio desiderio di fare attività professionale che siano contemporaneamente basate sul desiderio di fare profitto e sul desiderio di agire venendo in contro a chi ha difficoltà economiche e che ha bisogno di fare psicoterapia.
Già, ma concretamente che vuol dire. Vuol dire che scelgo di avere nel mio studio un numero di pazienti che vedo a tariffe minori rispetto a quella mia standard. A che tariffa e perché sono un certo numero e non tutti? Cominciamo con la seconda domanda. Non tutti perché non tutti i miei pazienti hanno difficoltà economiche, e non tutti perché altrimenti vedrei insoddisfatto il mio desiderio di fare profitto e quindi la scelta diventerebbe insostenibile per me nel tempo. E la tariffa qual è? la tariffa io la negozio con i miei pazienti in genere facendo questa domanda: quanto sei disposto e puoi pagare per il tuo benessere. La domanda non è immune dal rischio di sottovalutazione, di svalutazione o di possibilità di essere fregati. Me ne assumo il rischio ogni volta. Nella mia esperienza ho scoperto che i clienti ne restano sorpresi e si responsabilizzano e propongono quello che credo sia il massimo per loro, quello che è, appunto, sostenibile per loro.
Credo che questo possa estendere la psicoterapia a tutti e non svenderla. Credo che la dignità professionale non stia solamente nel quanto ci si faccia pagare, ma nel modo con cui si opera e lavora.
Io personalmente non mi sento svenduto.

se vuoi sapere qualcosa dell'associazione con cui condivido queste idee clicca qui www.psicologiasostenibile.info

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